Il termine scuola deriva dal greco scholè, che significa unione di persone. Quando parliamo delle antiche scuole di Venezia ci riferiamo alle numerose associazioni di cittadini accomunati da uguale interesse: di devozione, di carità, di mestiere. Erano confraternite laiche il cui scopo era di tipo assistenziale:elemosine ai poveri, ricovero in strutture ospedaliere dei malati, case concesse gratuitamente ai bisognosi, doti alle fanciulle orfane in età da marito.
Le Scuole, che nel ‘500 arriveranno ad essere più di duecento a Venezia, hanno svolto per secoli un ruolo di grande rilievo nell’organizzazione dello stato veneziano, nella tutela e nello sviluppo delle arti e dei mestieri, nei rapporti tra i diversi strati della popolazione civile e nelle espressioni di fede della popolazione stessa.
Alla loro importanza sociale e devozionale si aggiunge inoltre la loro rilevanza sotto il punto di vista architettonico e artistico.
Molte scuole minori non avevano una propria sede, ma possedevano soltanto un altare all’interno della chiesa più vicina al luogo di residenza della maggioranza degli iscritti, mentre le più importanti, sia per il patrimonio che per il numero di associati, avevano una propria sede riconducibile ad una tipologia architettonica e decorativa simile, per quanto di dimensioni molto diverse. Ognuna di esse presentava una Sala terrena usata per cerimonie e per elargire le elemosine ai poveri e, al piano superiore, la Sala Capitolare, dall’aspetto più ricco e sontuoso, usata per le assemblee generali, l’Albergo, per le riunioni dei membri del Governo della Scuola e dove si custodivano gli oggetti preziosi ed infine l’Archivio, dove si tenevano i vari documenti.
A questa tipologia si rifà anche la sede della Scuola di cui vorrei parlarvi oggi: la Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia.
Fondata nel 1261, in origine i suoi membri si riunivano all’interno della chiesa dei Frari, all’inizio del ‘300 si costruiranno la loro prima sede, accanto alla quale nel ‘500 sorgerà la nuova sede della Misericordia, mai completata dalla Scuola che, di conseguenza, non vi ci si trasferirà mai.
Nel XVI secolo la Misericordia è una delle 6 Scuole Grandi di Venezia. La metà del denaro, che si otteneva dalla tassa d’iscrizione di ogni membro e dai lasciti dei confratelli ricchi, doveva per legge essere devoluta alle opere di carità. L’altra metà poteva essere spesa per l’architettura, la decorazione pittorica e scultorea, perché forte era la competizione tra le Scuole e ognuna voleva eccellere per la ricchezza degli apparati e la qualità delle opere d’arte.
La Misericordia si trova in una zona periferica della città, nel cuore di Cannaregio, chiamata un tempo ‘Valverde’ per la ricca vegetazione e la presenza di giardini.
Colpisce la mole colossale dell’edificio che si leva così alto sopra gli altri, un sito diverso da ogni altro luogo a Venezia. Questo edificio infatti è stato concepito da un architetto fiorentino di nascita e romano di formazione che trova rifugio a Venezia dopo il sacco di Roma nel 1527: Jacopo Tatti detto il Sansovino. Carico della sua romanità vince il concorso per la costruzione della Scuola nel 1531. Il suo progetto rientra nel piano di “renovatio urbis” voluto fortemente dal doge Andrea Gritti, che sognava un’architettura al passo coi tempi: la nuova architettura rinascimentale dello stato veneziano.
Ha la forma di una basilica romana. La grande sala a piano terra (50m x 20m)è suddivisa in 3 navate da 2 file di colonne binate su alti plinti con capitelli corinzi all’antica. Alle pareti semicolonne inquadranti nicchie che un tempo accoglievano le sculture dei 12 apostoli. La sala superiore, libera da colonne, riproduce alle 4 pareti affreschi che rappresentano le stesse colonne semicircolari del piano terra, nicchie e i profeti all’interno.
Il Vasari fu colpito dalla grandezza dell’impresa dichiarando che “quando si metta a fine, riuscirà il più superbo edifizio d’Italia”, ma l’edificio non sarà mai finito!
Con le occupazioni straniere, spogliata delle sue opere d’arte, diventa deposito e poi caserma per poi rialzare la testa di nuovo nel XX sec. e diventare il più famoso palazzetto dello sport d’Italia, la casa della squadra veneziana di basket, la Reyer.
Nel 2014 è stata completamente restaurata nel rispetto dell’anima sansoviniana e delle stratificazioni storiche ma aggiornandola al presente. È un’arca tecnologica in grado di ospitare qualsiasi tipo di evento: dalle mostre d’arte, ai convegni, alle lezioni di cucina, alla presentazione di prodotti di eccellenza a livello nazionale e mondiale.
Dopo essere rimasta chiusa e inaccessibile per anni, la Misericordia oggi è un sito visitabile.
Vi aspetto per potervela raccontare!