Il Palazzo Ducale di Venezia, sede politica della Repubblica Serenissima, concentra storia, pittura, architettura aneddoti e anche un interessantissimo ciclo scultoreo nei suoi capitelli esterni. La maggior parte dei turisti in visita a Venezia si sofferma sull’architettura di Palazzo Ducale, sulla magnificenza della Basilica di San Marco e della sua piazza, ma pochissimi si mettono a leggere i Capitelli di Palazzo Ducale, che sono invece una vera e propria chicca da scoprire.
Il capitello è un elemento di grande importanza nelle strutture architettoniche ed è l’elemento superiore delle colonne, la cui funzione decorativa è quella di mediare tra la superficie curva del fusto e la struttura sovrastante . I 37 capitelli del loggiato inferiore di Palazzo Ducale sono straordinariamente complessi e si presuppone che l’autore avesse conoscenze vaste e articolate che spaziavano in tutto lo scibile umano.
Le 582 figurazioni potrebbero sembrare caotiche ed indecifrabili ma acquistano, con una lettura accorta, un valore esegetico, diventano una rappresentazione dell’universo con i caratteri positivi e negativi, virtuosi e viziosi. Scoprirete splendide raffigurazioni di segni zodiacali, splendidi abiti indossati dai protagonisti, strumenti musicali, animali con le loro prede, volti di “foresti” che hanno contribuito al fiorire del commercio veneziano. Tutto si intreccia e si dipana con la lettura dei capitelli.
Alcuni capitelli del XIV e XV secolo sono ancora in situ mentre altri furono sostituiti da copie ottocentesche e gli originali ricoverati al museo dell’Opera all’interno di Palazzo Ducale.
Uno dei capitelli più famosi che racconta una storia coinvolgente con un epilogo drammatico è quello della vita amorosa e coniugale, una opera originale del 1340/55.
Sono otto momenti di una storia di un uomo e una donna che, attraverso i loro gesti ed espressioni, raccontano lo scorrere della vita.
Nel loro primo incontro la fanciulla mostra una naturale ritrosia mentre lui le confessa il suo amore mettendo la mano sul cuore.
Nel secondo capitolo vi è la promessa della loro unione e la mano di lei diventa accogliente, mostra il palmo e mette una ghirlanda sul capo del giovane mentre lui le porge una mela cotogna , simbolo del vero amore. Uno storico ha avvisato in questo gesto delle influenze dal mondo cavalleresco cortese di area francese .
Nell’intimo abbraccio, quasi pudicamente nascosto nella parte interna, lui porta una cuffia da notte mentre lei, seducente, scioglie i capelli.
La vita dà ma anche toglie e questo tema della morte è trattato con toccante sensibilità in un mondo trecentesco quando la mortalità infantile era molto alta.
Gli elegantissimi abiti indossati dai protagonisti sono trattati con un delicato panneggio, sono abiti alla moda con manicotti larghi, con scolli molto ampi e con la fila di bottoncini sulle maniche.
Questi vestiti saranno presi a modello e presentati nel libro “ habiti antichi e moderni” di Cesare Vecellio del 1598.
Non è dunque il “capitello dell’amore”, come spesso viene presentato, ma la storia di una vita e si ricollega ad un altro capitello quello delle “età della vita” anch’esso trecentesco e originale in situ e dove dall’infante in fasce si passa all’età matura cioè al soldato e poi al riposo finale.
Un barbiere attende con le sue forbici, un orefice realizza un gioiello, un gatto azzanna la sua preda o un cesto pieno di ciliegie annuncia l’estate ….. tutto si può leggere nei capitelli ed ognuno racconta la sua storia, non è che un frammento della storia più grande di Palazzo Ducale.
Vi piacerebbe leggere questi racconti sulla pietra? Contattatemi e vi condurrò in una Venezia del ‘300 attraverso volti, abiti, acconciature, mestieri e simbologie!